Nella mia visione la cooperativa deve essere aperta a singoli professionisti e ad aziende che hanno interesse nella realizzazione di prodotti di comunicazione audiovisiva sia essa carta stampata, video o prodotto interattivo.
Punto di aggregazione deve essere la necessità di non riuscire con le proprie singole forze a realizzare interamente i prodotti che si vuole offrire o ai quali si è chiamati a partecipare.
In questo contesto vedo diversi scenari:
1. il professionista che ha una clientela consolidata è chiamato a realizzare un prodotto che va al di là delle proprie competenze e ricerca tra i soci della cooperativa chi può supportarlo nelle proprie mancanze
2. l'azienda che deve sopperire a delle esigenze di sovraproduzione momentanea ricerca tra i soci chi può sostenerla
3. l'agente che si pone come procacciatore di affari funge da "dispatcher" di progetti ai soggetti in grado di reperirli e portarli a compimento
In ogni caso la cooperativa è un soggetto distinto dai singoli e nessuno dei soci ha l'obbligo pratico nè morale di rimettere tutti i suoi lavori all'interno della cooperativa.
La logica è chiara: la cooperativa deve costituire un vantaggio e non un limite.
chiunque ne fa parte deve sentirsi libero di operare indipendentemente.
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